Napoli è una città-mondo, qualcosa che non si capisce davvero se non vi si è nati.
E’ una corda di chitarra che vibra in un pezzo di Pino Daniele e il sorriso triste di Massimo Troisi. E’ l’estetica originale da Oscar tutta vomerese di Paolo Sorrentino e quella del “falso-originale” che copia ogni cosa. E’ lo sguardo sempre un po’ perplesso di Toni Servillo e quello accondiscendente di Silvio Orlando.
Un momento dei festeggiamenti per il terzo scudetto del Napoli a piazza del Plebiscito (4 maggio 2023)
E’ la genialità dei the JackaL e lo spirito di sopravvivenza di tanti ragazzi che si inventano un lavoro pur di non emigrare. E’ la pernacchia elegante di Eduardo De Filippo, attimo leggero in un teatro denso di pensieri, e i cafoni col pallone sotto braccio cantati da Tony Tammaro. E’ la violenza cieca narrata in Gomorra, la crassa ignoranza della criminalità, e l’alto pensiero di Luciano De Crescenzo e Aldo Masullo.
E’ la povertà arrogante di chi non ha coraggio, e quella onesta con solo un jeans e ‘na maglietta cantata da Nino D’Angelo. E’ i ragazzi di “Mare fuori”, ma quelli veri, in cerca di riscatto con le ceramiche di “Nciarmato a Nisida” o il caffè della cooperativa di carcerate-Lazzarelle.
Lo stadio Maradona, già stadio San Paolo, pieno per Napoli-Salernitana (30 aprile 2023)
E’ una camminata in mezzo a vicoli dove non passa luce e la vista infinita sul golfo che si vede da San Martino. E’ le liriche di Davide Petrella che con le sue parole vince il Festival di Sanremo e la voce rauca da strappare il cuore de La Maschera o quella in autotune di Liberato. E’ i muri millenari di tufo estratto da un sottosuolo fatto di caverne e la tristezza dei palazzi-alveari degli anni ’60 de “Le mani sulla città”. E’ il mare che non bagna di Anna Maria Ortese e gli scugnizzi che si tuffano nell’acqua cristallina di Marechiaro fotografati da mezzo mondo.
E’ una bestemmia perché non funziona mai nulla e il senso di ansia quando si va all’estero e non si vede neanche una carta per terra. E’ la mimica fluida da contorsionista di Totò e la ieratica e ferma bellezza di una statua di marmo al Museo Archeologico. E’ la politica senza visione che prende i voti solo grazie ai favori e quella capace di realizzare la metropolitana che è un’opera d’arte di architettura e d’ingegneria. E’ un cavallo di Mimmo Paladino che si staglia fiero su un mare infinito di case e un altrettanto sterminata distesa di piccoli e grandi abusi “tanto qui signo’ nessuno dice niente”.
E’ il disagio sociale raccontato da Elena Ferrante e i ricchi “leoni al sole” di Raffaele La Capria. E’ una stradina che profuma d’estate a Posillipo e l’inferno di cemento delle sconfinate periferie. E’ una foto in bianco e nero di Mimmo Jodice e i mille culure che sono diventati all’improvviso un’unica sfumatura di azzurro. E’ la “mano di Dio” di uno straniero nato povero, poi ricco e famoso, poi diventato leggenda (Maradona) e la mano tesa per tutti quelli che vengono da fuori e non hanno niente.
Un altro momento dei festeggiamenti per il terzo scudetto del Napoli a piazza del Plebiscito (4 maggio 2023)
Napoli è una città che davvero non dorme mai, dove c’è sempre qualcuno per strada, e che vive una primavera dello spirito, della letteratura, del cinema, della musica, della cultura. Per questo tutti la vogliono visitare, per vedere davvero quello che è un fenomeno unico.
E ora è anche Campione d’Italia, di un Paese sgangherato, storto, ingiusto, eppure bellissimo e unico. Di cui Napoli, per qualche giorno, è Capitale.
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