Venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 settembre 2014 si è tenuta, presso gli spazi di Città della Scienza (via Coroglio 104, Napoli) la “Fonderia delle Idee”, promossa dal Partito Democratico con l’intenzione di gettare le basi per una proposta politica alternativa al centro-destra in vista delle elezioni regionali di marzo 2015.
Dieci sono stati i tavoli programmatici, che, toccando gli argomenti più diversi (sanità, welfare, ambiente, fondi europei, etc.), hanno riunito tanti professionisti dei diversi settori, così come tanti semplici cittadini. Ogni tavolo ha poi elaborato un documento programmatico, che rappresenterà la base del programma del futuro candidato governatore PD.
L’iniziativa è stata un vero successo di partecipazione: ciò a dimostrazione di come a Napoli ed in Campania ci sia voglia di tornare a respirare, e fare, politica attiva. La risposta della popolazione è stata ancor più straordinaria se si considera il momento difficile che la città e la regione stanno attraversando, paralizzate da classi dirigenti ormai incapaci di prendere decisioni che influiscano sulla vita quotidiana dei cittadini.
Uno dei tavoli dove si è registrata maggiore affluenza è stato il tavolo n°4, che si è occupato di “Trasporti, reti, rigenerazione urbana”, un argomento sul quale si giocherà gran parte della prossima campagna elettorale, alla luce soprattutto del progressivo smantellamento del trasporto pubblico locale (TPL) operato dalla giunta regionale Caldoro, a partire dal suo insediamento nel 2010.
Per due giorni, nella stessa stanza è stato possibile vedere all’opera le professionalità che hanno segnato una stagione molto positiva dei trasporti in Campania, e che hanno partecipato a documenti straordinari come il Piano Comunale dei Trasporti di Napoli (1997), il Piano del Sistema della Metropolitana Regionale (2002), il Piano delle Cento Stazioni (2003) ed il Piano Territoriale della Campania (2008). Durante la discussione, è emerso come, dopo quattro anni di malgoverno regionale, con tagli draconiani sia agli investimenti che alla spesa corrente, sia necessario ripartire con nuova energia, riprendendo quanto elaborato nel primo decennio degli anni Duemila, e aggiornandolo alle necessità presenti.
Pertanto, bisogna Ri-Mobilitarsi, al fine di Ri-Connettere e Ri-Generare il territorio della Campania, riprendendo il concetto di “rete” – concetto presente in tutti i piani già citati.
- Ri-Connettiamoci
Del resto, viviamo in un mondo interconnesso, e non si può immaginare che sia diverso per il territorio fisico attorno a noi. Quindi, dai livelli amministrativi, che devono tornare a parlarsi per armonizzare l’azione di governo, deve ripartire la realizzazione della rete della mobilità, che serva da architrave per definire la realizzazione di nuovi insediamenti abitativi, preservando al contempo la difesa degli ecosistemi, già prevista nel purtroppo inattuato Piano Territoriale della Campania del 2008. Allo stesso tempo, bisogna Ri-Connettere i cittadini con la banda larga in ogni Comune campano, condizione necessaria per poter sviluppare così la rete dei servizi in remoto, per una gestione più semplice della vita quotidiana.
- Ri-Mobilitiamoci
Si è accennato a come la rete della mobilità rappresenti la base sulla quale costruire tutte le altre. Dunque, è necessario completare quanto previsto dal Piano della Metropolitana Regionale del 2002, aggiornandone le caratteristiche alle necessità finanziarie di oggi. Pertanto, bisogna concentrare prioritariamente le risorse economiche disponibili al completamento delle infrastrutture fondamentali, come la chiusura dell’anello della Linea 1, riqualificando così anche la periferia nord di Napoli, tristemente famosa spesso solo per la cronaca nera. Agli onori della cronaca è balzato di recente anche il rione Traiano, dove passerà la bretella che collega Cumana e Circumflegrea: un’altra opera da completare, poiché rappresenta una straordinaria occasione di sviluppo del territorio da recuperare. Parimenti, è necessario recuperare tutte le linee EAV, lato SEPSA e lato Circumvesuviana, raddoppiandone i binari, poiché è inaccettabile che nel 2014 si viaggi su queste linee in condizioni da Terzo Mondo. Infine, dal tavolo è scaturita una proposta per Bagnoli, sede della Fonderia: l’estensione della costruenda Linea 6 della metropolitana nell’area ex-Italsider, poiché lo sviluppo di quest’area, al di là delle questioni politiche, non è immaginabile senza una moderna infrastruttura di trasporto.
Tuttavia, completare le linee è inutile senza avere un sufficiente numero di treni. Un dato su tutti: oggi, su 200 convogli a disposizione delle linee EAV, ne circola solo il 40% – ossia, meno di 90. Pertanto, bisogna tornare a investire in nuovi mezzi e riqualificare quelli dismessi, rinnovando tanto il parco rotabili quanto il parco autobus. Inoltre, i nuovi mezzi possono e devono essere prodotti in Campania, difendendo eccellenze industriali come l’Irisbus e la Firema.
Allo stesso tempo, è fondamentale promuovere la smart mobility, introducendo il car pooling, come già fatto a Roma e Milano, e realizzare finalmente un vero sistema di bike sharing e di piste ciclabili, poiché non basta disegnare le biciclette sui marciapiedi per incentivare i ciclisti…
Serve poi una mobilità intelligente, sviluppando la tecnologia a supporto dell’utenza, per informazioni più rapide e in tempo reale attraverso portali internet e lo sviluppo di app per smartphone, così da non costringere l’utenza a snervanti attese alle fermate di bus o treni. Infine, bisogna introdurre card elettroniche come a Londra o Parigi, da ricaricare agilmente, senza dover più passare per biglietterie spesso inesistenti. Card che dovranno consentire la multimodalità, ossia il prendere mezzi diversi, qualcosa di possibile solo difendendo il biglietto unico integrato, che la Regione si appresta a cancellare da gennaio 2015.
Il cambiamento dovrà toccare anche il meccanismo di gestione delle aziende, attraverso la fusione e la creazione di nuovi soggetti, e ripensando le relazioni industriali e sindacali all’interno di esse. Perché se è vero che la colpa della malagestione è spesso imputabile alla politica e alla dirigenza, è anche vero che è ora di una maggiore responsabilizzazione della forza lavoro, senza toccare i diritti acquisiti e senza mortificare chi opera in condizioni di grande difficoltà.
- Ri-Generiamoci
In una regione violentata dall’abusivismo edilizio, è necessario Ri-Generare il territorio della Campania. Ciò, è bene ricordarlo, può avvenire solo partendo dai nodi della mobilità, perché il trasporto pubblico deve indicare la via dello sviluppo del territorio, sbarrando la strada a nuovi “Piano Casa” o condoni, che tanti danni hanno apportato al territorio regionale.
Pertanto, è necessario recuperare quanto già si ha, valorizzando l’esistente patrimonio edilizio e fermando nel contempo il consumo di suolo, poiché non è più sostenibile la sparizione di migliaia di ettari l’anno per nuove costruzioni, mortificando l’ecosistema e l’agricoltura.
Dunque, Ri-Connettersi, Ri-Mobilitarsi e Ri-Generarsi, tramite lo sviluppo della rete dei trasporti, recupero dell’esistente, e pianificazione: affinché ogni nuovo insediamento abbia il suo spazio verde, il suo diritto alla vivibilità. Affinché non si perpetui più lo scempio di quartieri dormitorio, senza luoghi aggregativi, senza possibilità di recupero, che producono solo miseria, culturale, economica, sociale.
Il proficuo lavoro prodotto dal tavolo è stato coordinato dal dott. Luciano Crolla, responsabile della comunicazione del PD Campania, dal prof. Agostino Di Lorenzo, ordinario di Pianificazione Territoriale ed ambientale all’Università di Salerno, dal prof. Agostino Nuzzolo, ex Assessore Infrastrutture e Trasporti del Comune di Napoli, e dal dott. Roberto Calise, consulente presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
In particolare, hanno preso parte ai lavori, apportando il loro fondamentale contributo: Armando Allagrande, Giancarlo Avolio, Fabrizio Barbato, Teresa Boccia, Arturo Borrelli, Fiorentino Borrello, Rosario Bruno, Fabrizio Cembalo Sambiase, Gianfranco Castellano, Luigi Centola, Claudio Cicatiello, Antonio Cirillo, Francesco Coppola, Augusto Cracco, Bartolomeo Cristiano, Giuseppe D’Alessio, Innocenzo Datri, Antonello De Risi, Antonio Di Gennaro, Guido Grossi, Isabella Guarini, Giuseppe Guida, Mattia Leone, Alessandra Macci, Marcello Martinez, Pasquale Massa, Alfredo Messore, Giovanni Napoli, Lucio Natale, Antonio Neola, Antonino Nigro, Paolo Palazzo, Biagio Palumbo, Ida Palumbo, Gianluca Panico, Carlo Pedata, Francesco Penza, Paolo Perevidini, Filippo Petti, Sergio Rosanova, Giancarlo Russo, Donatella Saccani, Antonietta Sannino, Giovanni Sannino, Patrizia Sirigatti, Fabio Strazzullo, Francesco Tavassi, Enrico Tomaselli, e Ilaria Vitiello.
(Articolo pubblicato per conto della testata giornalistica QdN – Qualcosa di Napoli e disponibile al seguente LINK)